Boris (F)4: la nuova stagione ci lascia basiti

La notizia era da tempo nell’aria, si accennava, si smentiva per poi alludere di nuovo: adesso finalmente sembra essere ufficiale, Boris 4 si farà. La serie culto italiana, se mai ne abbiamo avuta una, in onda per tre stagioni dal 2007 al 2010 è in lavorazione per un quarto capitolo. A confermarlo, dopo il leak di Alberto Di Stasio aka Sergio Vannucci è stato proprio Luca Vendruscolo, autore e regista della “fuoriserie”

 insieme a Giacomo Ciarrapico e il compianto Mattia Torre. Cosa rappresenti Boris per la generazione dei millennials, quanto la sua metanarrazione disillusa di un’Italia grottesca ma esilarante abbia influenzato noi nati negli anni Novanta del secolo scorso lo abbiamo già detto altrove . Pescando a piene mani dall’immenso vocabolario di citazioni e riferimenti che Vendruscolo & co ci hanno regalato, possiamo dire che la notizia di una quarta stagione di Boris ci ha lasciato F4, basiti.


E questo non perché il Paese raccontato da Boris sia cambiato più di tanto, anzi, e sicuramente non perché la televisione si sia evoluta dalla condizione di mediocrità nella quale sembra ancora sguazzare con gusto (oggi su Repubblica il presidente dell’Associazione produttori audiovisivi, Giancarlo Leone, definiva la fiction italiana “la nostra eccellenza”): ma perché la forza liberatrice e geniale della serie occupa, nei nostri affettuosi ricordi di spettatori, un posto così importante che la paura di assistere a un prodotto confezionato per il mercato e fatto davvero “a cazzo di cane” è tanta. Certo, questo non significa che l’hype non sia tanto. Dio solo sa quanto in questo momento abbiamo bisogno della fantomatica locura cercata da Renè Ferretti in Medical Dimension: un po’ di pazzia, di balli e di musichette, mentre fuori c’è la morte. 

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